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Gramsci e il governo Conte

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Che c’entra Gramsci con il nuovo governo della destra e dei populisti? Gramsci c’entra sempre quando si tratta di Italia. Chi voglia provare a capire i caratteri della nostra (eterna) crisi non può fare a meno delle sue analisi. Che come quelle di ogni classico mantengono intatta la loro attualità.

Nuova biografia di Gramsci. Presentazione a Roma

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Giovedì 14 giugno alle h. 16,30, presso la Biblioteca del Senato, piazza della Minerva 38, Roma, si terrà la presentazione del volume di J-Y Frétigné, Antonio Gramsci. Vivre, c'est résister , (Paris, Colin, 2017).

Malinconia di sinistra. Riflessioni sulle elezioni del 4 marzo

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Malinconia di sinistra intitolava Walter Benjamin un suo breve saggio del 1937. Ce l’aveva con gli intellettuali di sinistra, tedeschi ed europei, degli anni ‘30, depressi e melanconici perché sopraffatti dalla “routine”, non più capaci di “provare disgusto”, oggi si direbbe di indignarsi; “radicali di sinistra” ridottisi a “creare, dal punto di vista politico, non partiti ma cricche”. La conclusione era senza appello: “questo radicalismo di sinistra è proprio precisamente quell’atteggiamento a cui non corrisponde più nessuna azione politica”.

Su Marx

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I nteressante l’articolo di Massimo Cacciari su Marx apparso sull’Espresso del 29 aprile 2018. Di contro a economisti e sociologi e pseudo-filosofi come Althusser Cacciari sottolinea con forza che Marx è nato ed è sempre stato un filosofo. Fino al Capitale , senza la filosofia del quale nulla si capisce. A cominciare proprio da categorie quali Economico, Capitale, Struttura ecc. Solo infatti entro un Sistema e per un Sistema quelle categorie si spiegano e si capiscono. La stessa critica (dell’economia politica, della politica ecc.) è possibile solo perché tutto è critica e dunque criticabile (la critica stessa ovviamente).

Bettini e l'autocritica

Bettini è molto netto nell'analisi del voto del 4 marzo e nella valutazione della reazione del principale sconfitto, il PD. Parla di una autocritica inadeguata e di "divisioni che si acuiscono ancor di più in un quadro di complessiva irresponsabilità. Esse ormai riguardano le stesse prospettive di fondo del PD".

D'Alema e l'autocritica

D'Alema sul Manifesto (10-4) si produce in una di quelle autocritiche che tanto piacciono ai dirigenti della sinistra italiana (le cui autocritiche sono di solito più belle -anche se meno profonde- delle loro sconfitte).

Rossanda e la crisi

Rossana Rossanda sul Manifesto del 5 aprile ragiona delle elezioni del 4 marzo. La crisi della sinistra la pone nel tempo lungo, la vede come risultato terminale di un processo di autodissoluzione iniziato almeno dal 1989, dalla svolta di Occhetto.