Democrazia e oligarchia

Gustavo Zagrebelsky dà una lezione al vecchio trombone Eugenio Scalfari, che nel solito polpettone su Repubblica aveva sostenuto che l'oligarchia è la sola forma di democrazia, nel senso che le democrazie sono comunque sempre rette da minoranze e dunque appunto da oligarchie. Unica alternativa sarebbe la dittatura, quindi tanto meglio tenersi le oligarchie...democratiche.
Scalfari è il solito propalatore di tesi mal elaborate e mal digerite tanto più che, per la rendita di posizione garantitagli dal giornale e dal gruppo editoriale che ha dietro, si sente autorizzato a pontificare su tutto: dall'etica alla filosofia a ovviamente la politica.
Zagrebelsky appunto gli dà una lezione. Intanto gli ricorda che la nostra Costituzione, all'articolo 1 stabilisce che "la sovranità appartiene al popolo", non all'oligarchia. Sempre che Scalfari non ritenga "che i Costituenti non sapevano quel che volevano, che hanno scritto una cosa per un'altra". 
Naturalmente non si nega che ogni sistema politico abbia bisogno di una "classe politica", ma questa deve essere eletta, investita, controllata direttamente dal popolo, che può censurare e finanche revocare chi governa se non lo fa rispettando il "mandato" popolare.
Come sottolinea Zagrebelsky la democrazia non è questione quantitativa, ma qualitativa, conta "il chi e il come governa".
Lo avevano ben capito gli Antichi, ricorda ancora Zagrebelky, che dividevano le forme di governo appunto non solo secondo quantità, ma per qualità e addirittura qualità sociale. Tema ovviamente del tutto estraneo all'orizzonte di ragionamento di Scalfari. Secondo le partizioni classiche "l'oligarchia è un regime dei ricchi, contrapposto alla democrazia, il regime dei poveri".
Dunque la oligarchia non va valutata "in modo neutro", come mero regime dei pochi, bisogna ponderare l'aspetto quantitativo con la qualità: ci sono i pochi che comandano? Fanno gli interessi loro o della maggioranza? La maggioranza li controlla e li può revocare?  
Problema democratico per eccellenza. Al riguardo Zagrebelsky fa bene a ricordare altresì che "democrazia è conflitto", continuo contrasto proprio delle oligarchie economiche e di potere per restringerne gli ambiti di influenza e di opacità.
Da segnalare da ultimo che Scalfari ha ovviamente risposto il giorno dopo su Repubblica con il "gran dispitto" di chi è stato pubblicamente smascherato.

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