Trasformisti h24

Sul Sole24h Sergio Fabbrini scrive un articolo che la dice lunga sulla cultura politica delle nostre 'classi dirigenti'. 
E' tutto un insulto alla maggioranza del popolo italiano che il 4 dicembre scorso ha respinto la riforma costituzionale Renzi-Boschi. Secondo questa lettura la decisione sovrana del popolo italiano ha "interrotto la spinta alle riforme finalizzate ad avvicinare l'Italia agli standard istituzionali e di politiche pubbliche europee". Ergo il popolo italiano non vuole avvicinare l'Italia agli standard europei stabiliti da Fabbrini.

Ancora: la sconfitta al referendum ha "frantumato la coalizione della modernizzazione". Ergo il popolo è passatista o comunque contrario alla modernizzazione stabilita da Fabbrini.
Non pago: la sconfitta ha intaccato la "prospettiva di europeizzazione dell'Italia". Ergo il popolo italiano è antieuropeista. Almeno non in sintonia con l'Europa di Fabbrini.
Dulcis in fundo: con la vittoria del NO ha vinto "l'Italia populista" insieme a quella "elitista" della solita sinistra chiusa e ristretta.
Dunque il popolo italiano è populista. Sempre perché il 4 dicembre non ha votato come Fabbrini.
Naturalmente unica alternativa a questa sconcertante sommatoria di populismo ed elitismo sarebbero i "riformatori" e cioè Fabbrini e quelli che hanno perso a dicembre.
Non manca in finale anche una indicazione strategica. Rimettere insieme proprio gli scornati di dicembre e cioè la "coalizione per la modernizzazione". Una prospettiva inedita, originale? Certo. Una sommatoria trasformista di destra e sinistra. A partire dalla tesi strampalata che "da noi la divisione tra sinistra e destra è meno rilevante che la divisione tra un'Italia aperta ed europea ed una corporativa e antieuropea".
Ergo: la maggioranza del popolo italiano è gretta ed antieuropea Fabbrini e i suoi sono invece aperti e tutt'altro che corporativi. Tanto aperti da proporsi disinvoltamente come confusione di destra e sinistra, da ripudiare la logica dell'alternativa e dell'alternanza (liquidata come "tradizionali poli elettorali") e da preferire le "alleanze trasversali". 
Viene citato anche Schlesinger Jr. che già nei tardi anni 40 parlava di "vital center" che avrebbe dovuto unire democratici e repubblicani americani. 
Trasformismo in salsa americana. Tanto che ancora negli anni '90 Clinton avrebbe ripreso direttamente Schlesinger parlando di "centro vitale americano"; la sua era infatti nient'altro che una versione americana della "Third Way" blairiana (per non dire dell'Ulivo Mondiale di Prodi), il tentativo insomma di spostare a destra i democratici americani assumendo alcuni issues repubblicani.
La classe politica italiana ha da sempre una cultura politica corrotta, che le impedisce anche soltanto di contribuire alla maturazione di una moderna cultura della democrazia. I risultati si vedono. 

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